Covid Centro Abruzzo a quota 153 casi, Casini: serve personale sanitario

SULMONA – 153 Covid positivi in Valle Peligna, di cui 80 solo a Sulmona e 450 persone in sorveglianza attiva. Questi i numeri in costante crescita dell’avanzata del virus che hanno fatto rilanciare un nuovo appello al sindaco di Sulmona sulla necessità di nuovo personale per il pretriage all’ospedale.

“Risulta incomprensibile come ad oggi non sia stata ancora disposta la creazione di una task force sanitaria che possa affiancare e sostenere i servizi di Prevenzione ed Igiene, il Distretto e il Pronto Soccorso, peraltro già in sofferenza e sottorganico, e come il resto della politica locale non abbia ancora fatto sentire con forza la sua voce a tutela del territorio – afferma il sindaco Annamaria Casini – L’aumento dei contagi che stiamo registrando in questi giorni a Sulmona e nella Valle Peligna rappresenta una problematica molto seria che non va minimizzata e che necessita di una reazione decisa e urgente da parte delle istituzioni con prevalete competenza. Nell’arco di un mese ormai i casi riscontrati positivi al virus sono cresciuti in modo esponenziale, soprattutto negli ultimi dieci giorni, portando il bilancio nella città di Sulmona a 80 casi e complessivamente in Valle Peligna a 153, con circa 450 persone in sorveglianza attiva domiciliare. Dati che rappresentando quasi 1/3 dei casi positivi in Regione che ieri ammontavano complessivamente a  509 unità. I diversi focolai di contagio accertati impongono una accelerata nell’attività di screening attraverso un massiva somministrazione dei tamponi per l’identificazione dei soggetti infettati, al fine di individuare e circoscrivere il propagarsi del Coronavirus. E questo proprio ora che siamo alle porte dell’autunno e alla vigilia del rientro a scuola, quando la situazione potrebbe evolvere ulteriormente se non si pone un freno adesso. Occorre per questo” conclude il sindaco “un potenziamento dei sanitari nei servizi preposti così come ho più volte in queste settimane fatto presente ai vertici regionali e alla Asl1 attraverso note formali e negli incontri istituzionali specifici con gli stessi a cui ho partecipato”. 

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